La vittoria è figlia del tempo: il lento e costante lavoro di miglioramento del Club Scherma Pordenone Libertas produce i suoi frutti anche alla prima prova nazionale Gran premio Giovanissimi di fioretto che si è tenuta a Brescia.
La preparazione atletica dei maestri Ciprian Rau, Simone Cappelletto, Leonardo Bernardin, Federica Villa e David Villarecci ha consentito a ben quattro giovanissimi di qualificarsi per le gare nazionali in una delle sale di scherma più importanti del mondo e di impugnare il nobile fioretto per dimostrare a sé stessi quanto essi valgono. Ha aperto le danze per la categoria Allievi Leonardo Pagnucco, che si è piazzato nei primi cento a livello di gara nazionale. Quindi un meraviglioso exploit di Gabriele Laviola, che ha fatto un’ottima gara entrando nei primi trentadue e posizionandosi al 29º posto di gara nazionale. Nell’ultima giornata di gara, nella categoria bambine, vi sono stato l’ottimo risultato di Sofia Cerullo che, nonostante fosse convalescente, ha voluto ugualmente tirare e si è piazzata al 39º posto di gara nazionale. Ha chiuso le tre giornate un’incredibile Juliet Kyeremante, che ha conquistato un bellissimo quinto posto di gara nazionale. Oltre ad una grande esperienza di crescita, c’è la consapevolezza e l’orgoglio di aver fatto quello che in pochi riescono a fare: avere il coraggio di affrontare atleti di tutt’Italia con la pressione psicologica del confronto e del punteggio, riuscendo a frapporre una lama tra sé e l’antagonista.
Il maestro Simone Cappelletto, che ha accompagnato gli atleti in questa importante gara, ha manifestato grande gioia per i risultati personali degli atleti, ricordando che mai nessuno può “riposare sugli allori” ed il miglioramento deve essere continuo.
“I cinquant’anni di attività del Club Scherma Pordenone – sottolinea il presidente Alessio Pagnucco – sono il risultato di un azzardo. Un azzardo perché, nel 1969, far nascere nella piccola Pordenone una scuola di scherma con un limitato numero di atleti è stata una vera e propria scommessa, ma la determinazione e la volontà di promuovere questa disciplina ha prodotto una realtà concreta”.